Grande partecipazione all’assemblea “Medici sotto accusa: difendiamo il diritto alla cura!” promossa da USB a Reggio Calabria.
Sabato 24 maggio, presso la Sala “Federica Monteleone” del Consiglio Regionale della Calabria, si è svolta un’assemblea pubblica promossa dall’Unione Sindacale di Base per denunciare la deriva repressiva che colpisce la medicina di base nella nostra regione e per aprire un confronto tra cittadini, professionisti sanitari e realtà sociali sulla crisi profonda della sanità pubblica.
Saverio Bartoluzzi, presidente dell’associazione di consumatori Abaco Calabria, ha denunciato gli abusi nei CUP, la carenza di specialisti, le liste d’attesa interminabili e la totale assenza di assistenza geriatrica: “Oggi curarsi è un lusso. Ma la sanità deve essere gratuita e accessibile, come stabilito dalla Costituzione”.
Intervento:
“I Numeri fanno paura ma non dobbiamo avere paura denunciare se 5 milioni di italiani non riescono a curarsi.
Non c’è un giorno in cui il sistema sanitario nazionale ha smesso di funzionare ma è frutto di anni di politiche sbagliate, ed io dico volontariamente passive. Hanno dato la cura in mano ai privati in cambio del malaffare, scambi elettorali e mazzette.
Noi, come ABACO, abbiamo 5 PROPOSTE su territorio nazionale:
- Aumento fascia oraria accesso al pubblico.
- Riapertura delle strutture sanitarie chiuse negli anni passati.
- Sospensione dell’attività di libera professione intramuraria fino ad esaurimento delle liste di attesa.
- Piano straordinario di assunzioni di personale sanitario.
- Blocco provvisorio della costruzione di nuovi ospedali e utilizzo delle risorse per la ridurre le liste di attesa.
Sulla base delle nostre proposte abbiamo avviato richieste di confronto con tutte le regioni e continueremo a monitorare cosa stanno facendo per permettere ai cittadini di curarsi.
Ma, allo stesso tempo, abbiamo messo in campo uno strumento di supporto ai cittadini per chiedere il rispetto di quanto sancito dalla Costituzione, dalle leggi nazionali e regionali ovvero il diritto primario alla salute.
La normativa indica in maniera chiara:
- che il medico detta i tempi massimi per effettuare la visita o l’esame diagnostico.
- che l’ASP si deve far carico di far svolgere la prestazione nei tempi previsti. Se il CUP non li rispetta la normativa indica che ci si può rivolgere ad un medico dipendente che svolge la sua mansione all’interno della struttura pubblica ma privatamente, fuori dall’orario, pagando solamente il tiket.
Questa normativa, volutamente nascosta, ci sta consentendo da due anni di far rispettare il diritto alla salute.
Le strutture private convenzionate non risolvono il problema perché svolgono la prestazione in bassa qualità così che per una qualità migliore si propone in prestazione privata.
Il governo dichiara che è “Tutt’apposto” visto che a parer loro è intervenuta sul sistema sanitario e che ora il problema è delle regioni… HO DETTO TUTTO, direi visto la situazione in Calabria.
La Sanità a Reggio Calabria?
- Reggio Calabria è uno dei comuni con la minore disponibilità di posti letto totali 3 ogni 1.000 abitanti.
- 1 paziente su 4 si cura fuori Reggio ma questo non vuol dire che gli altri 3 si curano.
- Muoiono alla nascita 4 bambini ogni 1000 nati. Nel resto di Italia quasi si dimezza la mortalità infantile.
- Ogni 10mila residenti a Reggio fra i 0 e 74 anni il tasso di mortalità evitabile è quasi del 20%.
Cure agli anziani:
Le cure degli anziani non autosufficienti sono inadeguate.
Come ABACO abbiamo proposto:
- di costituire il dipartimento dell’anziano in ogni ASL per la presa in carico degli anziani del territorio.
- Istituire il geriatra di famiglia per la gestione domiciliare del paziente anziano.
- Istituire un codice argento nel pronto soccorso con un percorso dedicato agli anziani
- Rendere agevole l’accesso ai farmaci con prescrizioni di lunga durata per le patologie croniche.
- Ridefinire il ruolo delle RSA rendendole pubbliche e capaci di assistenza sanitaria di base in stretta relazione con il sistema sanitario pubblico di cui devono far parte integrante.
- Rivisitazione della legge 33/2023 che di fatto espelle gli anziani non autosufficienti con disabilità dal sistema sanitario relegandoli in una improbabile area socioassistenziale preda degli interessi privati.
Noi partiamo a vigilare che questo nuovo decreto e la sua sperimentazione, già vecchio di un anno ma quando dovrebbe partire in 9 province fra queste c’è Catanzaro, sarà vecchio di 3 anni, venga applicato.
Riteniamo che comunque questo decreto possa essere la svolta, casomai partisse ma ho dubbi sui fondi stanziati. Ovviamente chiediamo il rispetto delle pari opportunità per tutti”.
Tema centrale dell’incontro sono state le sanzioni comminate a diversi medici di base, accusati di prescrizioni considerate improprie. Un attacco che – come ha spiegato Peppe Marra (USB Calabria) – nasce dal tetto di spesa farmaceutica imposto per ragioni esclusivamente economiche. “Un tetto – ha sottolineato – che obbliga i medici a scegliere tra il dovere di cura e il rischio di essere multati, scaricando i costi della sanità direttamente sulle spalle dei pazienti”. Nel 2023, la spesa farmaceutica privata delle famiglie italiane è aumentata del 7,4%, mentre cresce il numero di chi rinuncia a curarsi per ragioni economiche.
Vittorio Sacco (USB Sanità) ha tracciato un quadro drammatico: quindici anni di commissariamento, diciotto ospedali chiusi, oltre 4.000 operatori sanitari fuori dal sistema, aumento delle tasse e migrazione sanitaria che ogni anno prosciuga più di 350 milioni di euro verso le regioni del Nord. “In Calabria – ha detto – ci si cura solo se si può. E chi non può, rinuncia o muore”.
Molto intensa la testimonianza della dott.ssa Marcella Borrello, medico di famiglia, che ha raccontato le pressioni quotidiane subite dalla categoria: il divieto di prescrivere farmaci essenziali, la mancanza di strumenti, l’assenza totale di supporto istituzionale. “Vogliono trasformarci in ragionieri. Ci dicono che se il paziente non può permettersi un farmaco, deve morire. Ma questo non è etico. Il medico ha il dovere di curare, non di far quadrare i conti”.
La prof.ssa Laura Corradi (Unical), sociologa, ha messo in luce i legami tra crisi sanitaria, disuguaglianze sociali e privatizzazione del sistema: “Il capitalismo fa male alla salute. Oggi sempre più famiglie ricorrono ad assicurazioni private. Serve rilanciare la prevenzione, l’autogestione delle cure e la solidarietà, mentre i fondi pubblici vengono dirottati verso l’industria bellica”.
Pino Commodari (USB Pubblico Impiego Calabria) ha puntato il dito contro il piano di rientro sanitario: “Non esiste più prevenzione. I medici di base sono lasciati soli, delegittimati, minacciati. La libertà di cura è sotto attacco, mentre aumentano i profitti della sanità privata e i debiti pubblici restano intatti”.
Il giornalista Massimo Razzi (direttore del Quotidiano del Sud) ha ricordato che la sanità pubblica è stata il frutto di una battaglia politica e culturale: “Oggi non solo l’abbiamo smantellata, ma abbiamo anche privatizzato le coscienze. La gente si è abituata all’idea che pagare per curarsi sia normale”.
Nel corso dell’assemblea sono intervenuti, tra gli altri, anche Santo Gioffré, ex Commissario dell’ASP di Reggio Calabria, l’ex assessore regionale Michelangelo Tripodi, Marisa Valensise per i Comitati a difesa della salute e Damiano Barbagallo di Potere al Popolo, che hanno arricchito il dibattito portando proposte e analisi sui limiti strutturali del sistema calabrese.
Dall’incontro è emersa con forza la volontà di costruire un percorso collettivo di lotta e autorganizzazione: con comitati, sportelli, campagne e nuove alleanze sociali, per difendere la sanità pubblica, respingere le logiche del profitto e garantire il diritto alla cura per tutte e tutti.
L’USB rilancia da Reggio Calabria un messaggio chiaro: la sanità pubblica è un diritto universale, non un lusso per pochi. Chi oggi cura deve essere sostenuto, non criminalizzato. Chi si ammala deve essere assistito, non abbandonato. È tempo di mobilitarsi, organizzarsi e lottare.
A.Ba.Co. Calabria
Alcune immagini dell’assemblea
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