Il paradosso sovranista, OGM liberi e festeggiano il riconoscimento della cucina italiana dall’UNESCO
A.Ba.Co. Associazione Consumatori denuncia con forza la posizione ipocrita e contraddittoria del Governo italiano che mentre celebra con toni trionfalistici il riconoscimento della Cucina Italiana a Patrimonio UNESCO, allo stesso tempo in Europa attraverso il trilogoi agevola lo sdoganamento dei Nuovi OGM. Il 3 dicembre l’Europa ha confezionato una “ricetta” che aggredisce la tracciabilità alimentare, e dà l’imprinting a un’agricoltura dipendente dalle multinazionali.
Il tutto condito da un’incoerenza irrazionale perfino nell’ottica patriottico/sovranista di cui questo governo si riempie, fin dall’insediamento, la bocca. La qualità, la varietà e la tracciabilità dei prodotti agricoli italiani, uno dei pilastri di una tradizione contadina antichissima, vengono sepolti nella spazzatura, per far spazio alla dipendenza da semenze incontrollate e da prodotti che “somiglieranno” a quelli naturali.
L’agricoltura italiana e di conseguenza la nostra alimentazione si basa su una varietà e un’affidabilità fatta di sapori naturali di origini chiare e certificate. Con questa mutazione legislativa sono moltissimi i sistemi di qualità come DOP, IGP e STG, che rischiano di scomparire.
Ci sono due elementi critici in gioco.
- La sfiducia: il cittadino, non avendo più la certezza di una produzione tracciata e sicura, limiterà gli acquisti.
- La contaminazione sul campo: elemento che intaccherà la validità degli attuali disciplinari.
Per cui se questo accordo passerà, il modello di qualità agricola italiana basato su DOP/IGP/STG è destinato a
scomparire.
L’intenzione è suddividere in due categorie (NGT1 e NGT2) questi prodotti, con l’obiettivo di frazionare il prodotto agricolo, per poter legalizzare la diffusione incontrollata dei nuovi OGM. NGT1: la macro categoria, che racchiude la stragrande maggioranza di questi prodotti proveniente da laboratori, e artificiosamente definita «equivalente» ai prodotti naturali. Questo passaggio spazzerà via praticamente ogni forma di tutela. Addio all’etichettatura, i consumatori perderanno così ogni sicurezza e saranno deliberatamente lasciati all’oscuro, privandoli del diritto di sapere cosa arriva in tavola, da dove proviene e come è stata coltivata.
Fine di ogni valutazione del rischio alimentare, un salto nel buio a spese della salute pubblica e ambientale.
NGT2: una frazione limitata di prodotti messa in piedi per cercare di far credere che rimarranno delle distanze. In realtà verranno classificate solo le modifiche più ampie e platealmente pericolose, che resteranno un po’ come una foglia di fico o una stalla ormai vuota rivolta a tenere in piedi una formulazione legislativa “vecchio stampo” ma che nei fatti riguarderà poco o nulla. Una categoria cuscinetto, utile solo a salvare le apparenze.
Un attacco rivolto a sradicare proprio quella biodiversità che alimenta la nostra cucina, che indurrà, nel momento in cui i prodotti agricoli perderanno la loro tracciabilità, alla perdita di consapevolezza rispetto a cosa mangiamo: a casa, nei ristoranti, nelle mense, negli ospedali, nelle scuole. Questo è un comportamento profondamente scellerato e inaccettabile.
Ma non tutto è concluso, non abbiamo ancora perso! È fondamentale fare pressione unendo coltivatori e cittadini affinché il Parlamento e il Consiglio UE blocchino questo perverso accordo. Quello che chiamerebbero TEA sono in realtà OGM e restano una minaccia gravissima per la salute, la biodiversità e perfino per quell’integrità alimentare che nella cucina trova un patrimonio da difendere, non da avvelenare.
Non accetteremo che i diritti dei consumatori e la salute del nostro patrimonio alimentare vengano macellati sull’altare della speculazione finanziaria. Il vostro trionfalismo per il riconoscimento dell’UNESCO se volete esser minimamente credibili, deve passare per fatti concreti.
Difendere il lavoro agricolo, la salute anche a tavola, passa per un processo di tracciabilità e etichettatura chiara e trasparente: tutto il resto sono semplicemente chiacchiere e servitù alle multinazionali chimico/agricole.
Nessun OGM nei nostri piatti.
Nessuna mistificazione in agricoltura.
Diritto a un’alimentazione sana.
i) incontro a tre (Parlamento Europeo, Consiglio UE, Commissione Europea) per velocizzare una procedura legislativa dell’UE,
cercando un accordo su testi legislativi, in tempi stretti.
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