Innumerevoli ormai le aggressioni subite dal personale sanitario, al quale va la nostra solidarietà, a fronte di una chiara condanna della violenza nei loro confronti. Non è il personale sanitario la causa del degrado della sanità pubblica che subiscono, parimenti alle aggressioni fisiche, una violenza alla loro professionalità e alla loro etica.
Le aggressioni ai sanitari sono il sintomo della rottura del rapporto di fiducia con le strutture sanitarie il cui degrado, per la sua pervicacia, rappresenta un vero e proprio programma dei vari governi. La struttura sanitaria, da luogo sicuro in cui trovare risposta al proprio bisogno di salute, è vista nel sentire comune come luogo dal quale vieni respinto e da cui devi difenderti.
Quali sono le cause molteplici di tale cambiamento di sensibilità?
Sicuramente la gestione della pandemia che ha lasciato i pazienti a casa senza cure (vigile attesa e senza medicina territoriale adeguata) e ha segregato i ricoverati nascondendoli ai parenti anche dopo il decesso.
Il persistere delle infinite liste di attesa nonostante i proclami a vuoto del governo, ormai si fanno le liste di attesa anche dal medico di base che riceve su appuntamento, la mancanza di riferimenti sanitari nel territorio oltre agli affollatissimi pronto soccorso dalle attese bibliche, non ultima la spettacolarizzazione della sanità e della salute che dà un’immagine che poi non si ritrova nella realtà delle strutture.
Le misure proposte sull’onda emotiva delle aggressioni, non solo non affrontano il problema negli aspetti strutturali, ma allontanano ancor di più i cittadini dalla strutture sanitarie.
Abbiamo sentito parlare di porto d’armi per i sanitari (troppi film di pessima qualità), di daspo sanitario con la sospensione delle cure per tre anni che può significare una condanna a morte e che era già stato proposto durante la pandemia.
L’accesso contingentato dei parenti consentendo l’ingresso solo ai consanguinei, già sperimentato nella pandemia, per cui la struttura sanitaria diventa un buco nero che inghiotte il paziente nascondendolo ai congiunti. Che fine ha fatto l’effetto terapeutico della prossimità degli affetti sbandierato serve solo nei convegni?
La proposta dei militari in corsia riflette una distorsione storica che prevede di risolvere con l’esercito i problemi sociali e non ultimo il ministro della salute che propone la fragranza di reato differita, un obbrobrio giuridico per consentire l’arresto dei violenti.
Tutte misure securitarie e autoritarie che hanno solo l’effetto di allontanare i cittadini dal servizio pubblico, e se fosse questo il vero obiettivo delle proposte visto che nessuno si pone il problema della ricostruzione del sistema sanitario pubblico e del suo rapporto con i cittadini ????
Misure che sono in linea con il decreto 1660 sulla sicurezza che si propone di regolare i rapporti sociali e gli inevitabili conflitti con misure poliziesche e repressive.
Forse la sanità è un’altra cosa.
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