A.Ba.Co. e Asia-USB, il 20 novembre 2024 giornata di mobilitazione provinciale sulle politiche abitative e il diritto alla salute.

COMUNICATO STAMPA

Sul piano sociale anche in Trentino, al pari del resto di Italia, vi è una situazione di costante crisi acuita in maniera preponderante nel periodo post covid, dove l’incremento del costo della vita e dei beni essenziali, ha portato, specie le fasce più deboli, in una situazione di ancora più pesante difficoltà sia in termini economici quanto di accesso ai servizi e agli strumenti di sostegno. Due temi in particolare sono oggi preponderanti nella crisi sociale trentina, ossia le politiche abitative e le politiche in materia di accesso alle cure e alle visite diagnostiche in tempistiche congrue all’urgenza.
La oramai nota situazione degli inquilini delle case ITEA che hanno vissuto negli ultimi anni il salasso delle spese condominiali insostenibili è solo un tassello, seppur importante, della più ampia crisi determinata da una mancanza di interventi in materia di politiche abitative in Provincia di Trento.
Stando ai dati dell’ultimo bilancio sociale di ITEA, il 14% degli alloggi è sfitto, ovvero 1500 appartamenti su oltre 10.600, a fronte di oltre 2000 richieste di alloggio presentate sempre nel corso del 2023, palesando una situazione di criticità assoluta dove molti nuclei famigliari che avrebbero diritto ad un alloggio pubblico sono costretti sul libero mercato (talvolta in condizioni precarie).
Il problema non riguarda solo chi in ITEA vorrebbe entrare, ma anche chi lo è già, con un indicatore ICEF i cui criteri, stabiliti da circa un decennio, non permettono di rappresentare la reale condizione economica di un nucleo famigliare, né per l’accesso né per la permanenza; infatti sia le spese condominiali (le quale – come noto – possono essere anche ampiamente superiori al canone di locazione) sia le altre spese essenziali non sono tenute in considerazione nel calcolo, dando quindi una rappresentazione distorta dalla realtà dei fatti.
La giunta Provinciale già nel 2023 aveva ipotizzato una revisione della normativa ICEF prevedendo tra le altre cose una sospensione al recesso del contratto per chi aveva un indicatore ICEF superiore a 0.34 (limite di permanenza in Itea) ma inferiore a 0.40, lasciando intendere che quella potesse diventare la nuova soglia. Tale revisione si è di fatto persa nei meandri di Piazza Dante dalla quale le uniche misure emerse sono state l’incremento dei termini di rateizzazione e il blocco per il 2024 delle domande di alloggio ITEA, con investimento in un contributo straordinario sul canone di locazione nel libero mercato. Due misure che in sostanza non risolvono il problema esistente ma anzi rischiano di aggravarlo.
Altro tema che riguarda una fetta ancora più ampia di Trentini è l’accesso a visite specialistiche, esami diagnostici e cure, per i quali le liste di attesa, se non sono chiuse, prevedono tempi di attesa lunghissimi anche di svariati mesi a prescindere dal codice di urgenza assegnato nella ricetta.
Il Piano Nazionale Governo Liste di attesa 2019-2021 ha stabilito le tempistiche entro cui devono essere effettuate le prestazioni secondo il codice di urgenza assegnato; lo stesso è stato recepito dalla Provincia di Trento con un piano Provinciale il quale prevede l’effettuazione delle visite in base all’urgenza ovvero: “U” da eseguire nel più breve tempo possibile e comunque entro 72 ore, “B” entro 10 giorni, “D” entro 30 giorni e “P” entro 90 giorni.
Le tempistiche stabilite dal PNGLA (le quali non sono derogabili in peggio e sono vincolanti per l’azienda sanitaria) oggi in Trentino non sono rispettate, con attese ben oltre i termini stabiliti ed in taluni casi con le liste addirittura chiuse, rendendo quindi impossibile, in quest’ultimo caso, la prenotazione da parte dell’utente interessato (la normativa prevede altresì che le liste non possano essere chiuse) e limitando così l’inalienabile diritto alla salute costituzionalmente garantito.
Tale situazione è il risultato dei tagli alla sanità effettuati nel tempo, con la riduzione delle strutture ospedaliere periferiche ed una contrazione degli interventi in sanità di prossimità, fattore quest’ultimo fondamentale in un territorio la cui morfologia non facilita certo gli spostamenti, specie ai soggetti più fragili e agli anziani.
In relazione a queste due tematiche, A.Ba.Co. Associazione di Base dei Consumatori e ASIA-USB hanno organizzato per il prossimo 20 novembre una giornata di mobilitazione per i diritti alla salute e all’abitare per aumentare l’attenzione su questi temi e sollecitare un intervento immediato da parte della Provincia su tali problematiche, per le quali è giunto il tempo di risposte concrete.
A.Ba.Co. Trentino Alto Adige
ASIA-USB Trentino Alto Adige

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