A.Ba.Co Basilicata manifesta contro l’uso potabile della acque inquinate del fiume Basento e per una soluzione reale del problema acqua
La crisi idrica in Basilicata non nasce oggi ma viene da lontano, da molto lontano.
Da decenni sono in atto profondi mutamenti climatici con innalzamento delle temperature, riduzione delle precipitazioni e prolungati periodi di siccità.
Da decenni I nostri invasi e le nostre reti idriche sono state abbandonate al loro destino da parte di chi ha governato in tutti questi anni il nostro Paese e la nostra Regione.
Nessun intervento di manutenzione programmata, nessuna innovazione tecnica e tecnologica nella gestione delle infrastrutture, niente di niente.
Così che oggi tutti i nodi sono venuti al pettine:
- acqua che manca nei paesi per le improvvise interruzioni dovute alle rotture della rete idrica
- acqua che manca nei campi per il forzato razionamento deciso dall’Assessore Cicala
- acqua che manca alle aziende industriali com’è accaduto nelle settimane scorse alle aziende ORMA (70 dipendenti) e POLITEX (140 dipendenti) della Val Basento.
In tutti gli invasi lucani, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mancano decine e decine di milioni di metri cubi di acqua in gran parte dovuti allo svuotamento degli invasi tanto per effetto delle misure di sicurezza adottate dall’Ufficio Dighe e tanto per gli interventi straordinari di manutenzione.
Ciò è accaduto nel corso di questi anni alla diga del Basentello, a quella del Camastra, alla diga del Pertusillo e a quella di Monte Cotugno (Senise).
E nel corso di tutti questi decenni che cosa hanno fatto le classi dirigenti del paese e di questa regione se non mettere la testa sotto la sabbia, sminuire il problema se non ignorarlo del tutto?
E cosa dire dell’intenzione di Bardi e della sua Giunta di collegare la traversa di Trivigno, che raccoglie le acque del Basento, tanto alla diga del Camastra e tanto a quella di Acerenza per “garantire l’approvvigionamento potabile dello schema idrico Basento-Camastra”?
Si perché la loro malsana idea è quella di rendere permanente l’uso potabile delle acque del Basento che come abbiamo detto più volte sono acque non salubri perché raccolgono ogni impurità di natura biologica e chimica proveniente dalle aree industriali di Tito e Potenza, dagli scarichi abusivi presenti lungo tutto il corso d’acqua e dallo stesso depuratore della città.
Per queste ragioni riteniamo indispensabile una forte mobilitazione di massa contro l’ipotesi accarezzata dalla Giunta Regionale di Basilicata di farci bere forzatamente l’acqua del Basento determinando così un grave attacco alle condizioni di vita e di salute dei cittadini serviti dal nostro schema idrico.
Per questo chiediamo a tutti i cittadini di sostenere la campagna di raccolta firme per il “NO ALL’USO POTABILE DELLE ACQUE DEL BASENTO” che inizierà Sabato 23 Agosto alle ore 17.00 in Piazza Matteotti a Potenza e che proseguirà nella giornata di Mercoledì 27 Agosto sempre alle ore 17.00 in Viale Dante nei pressi dell’ingresso della scala mobile e di partecipare all’Incontro Dibattito che si terrà ad Anzi Domenica 7 Settembre ore 17.30 in Piazza Teresa Sarli.
A.Ba.Co. Basilicata

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